martedì 26 agosto 2014

Le docce della vergogna

Ne abbiamo parlato alle origini del fenomeno, quando ancora non si erano moltiplicati migliaia di video di persone che fanno la doccia. L'ice bucket challenge è la sfida alla quale "pretenderebbero" di partecipare tutti quelli che si fanno filmare a prender secchiate di acqua. Dico pretenderebbero perché in realtà, ovviamente, la questione adesso è una moda e, dato che lo fanno i vip, per sentirsi parte del loro gruppo d'elite perché non farlo anche noi?
Tranquilli anche loro respirano e vanno in bagno, mangiano, fanno sesso e muoiono, hanno solo più soldi, magari un talento, più foto e fan online.
La sfida era fatta con acqua ghiacciata e innanzitutto serviva a raccogliere fondi per la ricerca sulla SLA, ma ormai basta versare un pò di acqua di mare o una bottiglietta e siamo tutti importanti, parte del branco. 
Vorrei ricordare a ciascuna di quelle persone che alla sfida doveva comunque far seguito una donazione anche minima, ma invece in molti non sanno bene il perché della secchiata, ma lo fanno comunque dato che qualcuno famoso lo ha fatto prima. Mi fa piacere che queste persone riconoscano la loro inferiorità copiando le gesta di chi ritengono superiore. Vorrei proprio sapere chi ha donato anche solo 10€ tra le migliaia di docciaioli.
Poi adesso qualcuno si tira fuori dal coro e non fa la sfida, ma dona soltanto mostrando il cash o gli assegni. Come Luciana Littizzetto che, nonostante il compenso di 350.000 € al Festival di San Remo e i 20.000 € per ogni puntata di "Che tempo che fa" sventola due banconote da 50€ esibendo la sua donazione con orgoglio.
Qualcuno come Jerry Calà, con poco gusto, dichiara la somma donata per non essere confuso nella massa, mentre altri, come Kledi Kadiu, si ribellano e mostrano assegni in bianco per dimostrare che faranno la donazione, ma non intendono rivelare il totale per eleganza. Non sarebbe stato più elegante tacere del tutto e donare dato che dovrebbe essere un gesto molto "privato"?
C'é chi, infine, mette la ciliegina sulla torta riuscendo a trovare anche nella donazione stessa qualcosa di moralmente scorretto accusando i laboratori di ricerca. Si tratta di Pamela Anderson, la prosperosa bagnina di Baywatch, che ha rifiutato la sfida "denunciando" esperimenti sugli animali per trovare una cura contro la SLA. 
La crudeltà contro gli animali non è una cosa condivisibile, ma ci sono dei range strettissimi in cui può essere decisiva nel cammino verso una cura. Se, per assurdo, per far guarire un congiuto doveste scegliere se eliminare qualche topo/gatto/maiale/cane o aspettare che test più complessi e lunghi diano risultati, cosa scegliereste di fare?
Purtroppo ancora non si è in grado di avere una sperimentazione alla pari come con le cavie, altrimenti non credo che gli esperti si divertano a torturare e uccidere animali indifesi per poi tornare a casa e magari coccolare il loro cane.
Buona doccia a tutti!

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