IL CONTESTO
Autorevoli settimanali tedeschi e inglesi (Spiegel - The Guardian) hanno prefigurato l'avvento di una nuova guerra fredda al fine di contrastare la minaccia espansionistica di Putin.
L'attuale segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha detto che la Nato adotterà "un piano di azione rapido con l'obiettivo di poter agire immediatamente in un ambiente completamente nuovo sul piano della sicurezza in Europa. E' nostra intenzione costruire quella che io chiamo un'avanguardia nell'ambito della forza di risposta molto molto molto rapida".
Questo cosa vuol dire tradotto in soldoni?
Armi nucleari tattiche disseminate in Europa e puntate verso la Russia.
La situazione è abbastanza grave e l'aria che tira è "pesante", se Unione Europea e Usa sono arrivati a definire una "grave violazione di frontiera" l'invio di un convoglio di aiuti umanitari da parte di Putin, la guerra fredda è già in atto.
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| L'ingresso. Noterete in alto sul palo a sinistra una telecamera schermata |
LA BASE NATO
Sin da quando è stata aperta la base militare di Monte Mancuso ha suscitato la curiosità delle persone ed ha alimentato, al contrario di tante altre installazioni simili, voci non confermate sulla presenza di armi nucleari in un bunker sotterraneo.
Cercando su internet si trovano strane storie ricche di "nebbioso fascino", ma niente di concreto, almeno fino ad oggi.
Alcuni amici, qualche settimana fa, hanno deciso di svelare il mistero e andare a vedere questa benedetta base militare abbandonata. Quello che segue è un resoconto della loro "gita".
Premetto che si tratta di persone del mestiere, esperti della montagna e del giornalismo che non hanno interesse alla sensazionalizzazione di una notizia. Qui si vuol solo riportare una stranezza.
"Sveglia la mattina presto e scarponi nello zaino, qualche panino e un'unica arma: la macchina fotografica. Ci inerpichiamo per una stradina immersa nel bosco e all'improvviso, senza nessun preavviso la strada asfaltata finisce dinanzi ad un cancello chiuso. Il cancello è bloccato con un lucchetto luccicante e per nulla risalente ai tempi della base, ma c'è molto di più. La recinzione originale, è stata recintata a sua volta con una nuova rete doppia sormontata da filo spinato. il cancello interno è arrugginito e aperto, ma guardando bene si vede una telecamera protetta dai riflessi e dalle intemperie in cima ad un alto palo. Punta sul cancello. Salutiamo chiunque possa vederci e facciamo un paio di foto e un giro attorno alla "base".
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| Differenza di cartelli, alcuni della base originale, altri "stranamente" nuovissimi |
I cartelli gialli che dovrebbero essere scoloriti dal sole e dalle intemperie sono sulla recinzione esterna e sono recenti e recitano "Zona militare - Divieto di accesso - sorveglianza armata". La differenza con i cartelli originali, arrugginiti e sforacchiati da qualche "spiritosone" con un fucile o una pistola è netta e lascia riflettere. Ci rendiamo conto che la base non è abbandonata come vorrebbero far credere le cronache che si trovano su internet e che risalgono a gennaio di quest'anno. Potrebbe essere qualcuno che non ha visitato la zona millantando, ma fatto sta che qui stanno facendo qualcosa. Il piazzale è deserto e ci sono delle grosse antenne per le comunicazioni, che siano tv o telefonini si rilevano stranezze di rilievo nella ricezione dei telefonini nella zona. Per combinazione avevamo tre diversi operatori su tre diversi telefoni, ma la quantità di linea variava da zero a full in due passi e inoltre ricevendo una telefonata nella zona a pieno campo siamo riusciti a scambiare solo una parola prima che cadesse la linea. Se quelli sono ripetitori di telefonia non funzionano benissimo.
Fatta qualche altra foto e constatato che l'elettricità è attiva nella base ed è stata costruita un'apposita cabina con la dicitura CAB BASE NATO, decidiamo di levare le tende perché non c'è molto altro da fare dato che l'idea di scavalcare non ci sfiora nemmeno.
Scendiamo per l'unica stradina stretta e tortuosa quando incrociamo un furgoncino che, di gran carriera si avvia verso la base. Sulla fiancata ha la dicitura carpetel o carpentel, i tizi all'interno ci squadrano per bene, ma non dicono una parola. Ci stringiamo nelle spalle e proseguiamo a scendere verso la civiltà con qualche domanda. Quel posto è isolato, è vero che ci sono delle grosse antenne, ma ho visto altrove dei ripetitori e di certo non necessitano di una simile recinzione, nè tantomeno della dicitura "zona militare".
| Cabina elettrica |
Siamo perplessi, ma abbiamo visto gli operai e un pò riflettiamo, mentre stiamo scendendo un'altra vettura abbastanza inconsueta per quelle strade ci viene incontro salendo verso la base, deve rallentare per forza affiancandosi a noi ed così che incrociamo gli occhi con una pattuglia di Carabinieri.
Sono secondi silenziosi, poi loro vanno per la loro strada, noi per la nostra.
Non abbiamo fatto niente di male, ma siamo preoccupati comunque.
Nel paese vicino abbiamo fatto un paio di domande in un contesto del tutto tranquillo, senza presentarci come giornalisti, ma anzi come villeggianti in difficoltà che avevano perso la strada e le risposte degli anziani del luogo sono state:
"Sì sì, ci sono i ripetitori"
"Hanno messo i telefoni"
Però poi, le anziane che ci avevano aiutato tanto gentilmente, sono sparite in casa".
Non vogliamo insinuare il dubbio che ci siano armi nucleari a monte Mancuso perché già si specula troppo su questa cosa, vogliamo solo far presente che la base non è abbandonata come dice qualcuno.
| Le antenne che si intravedono dall'esterno della recinzione |


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