domenica 5 luglio 2015

Atene era un esempio

Età future chiederanno di noi. 
L'età presente chiede a noi ora.
Qui ad Atene noi facciamo così.

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.

Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.

Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.

E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.

Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.

Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così.


Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.

domenica 18 gennaio 2015

Greta e Vanessa... Bah!

Davvero provate e deperite... mah!
La storia di queste due è ancora presente nei TG nazionali. Sono state liberate e sono sane salve e paffute a casa loro.
Noi abbiamo pagato milioni di euro di tasca nostra e loro chiedono scusa?
NON BASTA!
Quali erano davvero i loro progetti in Siria? 
Loro ribadiscono di essere andate là soltanto per aiutare, ma aiutare chi? E come?
Ci sono informative riservate del Ros secondo cui tra le intenzioni delle ragazze c'era anche quella di distribuire ai ribelli kit di primo soccorso, invece che rimanere "neutrali" e inoltre si vocifera sui loro fidanzati del luogo.
Se fosse vera questa vicenda dei fidanzati  chi ci impedisce di pensare che il grosso riscatto pagato non sia un finanziamento (voluto o meno) a gruppi per i quali loro si erano schierate?
La vicenda di queste due (definite così appostiamente) è, a nostro avviso, piena di dubbi e lati oscuri. Certo nelle foto non sembrano davvero provate, non più di quello che potrebbe facilmente simulare chiunque abbia appena incassato ciò che desiderava, ma queste sono solo illazioni a cui non dare credito... eppure.
Belle in carne, mai tenute segregate, ma con stanza e bagno privato, cibo anche durante il Ramadan...certo e perché non una televisione 3D, una connessione internet e un bagno caldo ogni due giorni. Venite a rapire anche noi, siriani dal cuore gentile!
Ci sarà qualcuno deputato ad indagare queste stranezze, intanto ci facciamo promotori di due proposte che dovrebbero evitare altro spreco del pubblico denaro per persone che CONSAPEVOLMENTE vanno a ficcarsi in queste storie.

1) Divieto di espatrio verso zone ritenute pericolose o, almeno, obbligo di firma di una liberatoria che solleva lo Stato Italiano dall'intervenire a qualsiasi titolo in caso di rapimento. Chi va se ne assuma tutte le responsabilità ed eventualmente ne paghi personalmente conseguenze. 

2) Sanzioni pesanti e mirate, anche agli interessi economici privati contro lo Stato che ospita i rapitori.

Voi dite quel che vi pare, ma se andate dove c'è la guerra e il pericolo quello avrete e non dobbiamo certo pagare noi per voi.
Questa storia ci indigna perché, come a suo tempo la Sgrena, esistono ingrati e cafoni che si riempiono la bocca di paroloni e che non sanno niente di come va davvero la vita e il mondo. 

Abbiamo dovuto pagare 12 milioni di dollari una lezione di vita solo perché le loro famiglie sono state incapaci di educarle come si deve? Questo ci indigna!

mercoledì 7 gennaio 2015

FREEDOM IS NOT FREE

Signore e signori, il nemico adesso è in casa e non ha nessuna intenzione di cedere a voi che lo avete fatto entrare.
"È importante che, pur di fronte a una strage di queste proporzioni, teniamo sempre ferma la distinzione tra i terroristi assassini che sporcano il nome dell’Islam e la grandissima maggioranza di musulmani che professa in modo pacifico la propria religione, in Francia come in Italia come in tutta Europa". Questo ha detto la Boldrini alla Camera... CAZZATE!
A questo attacco alla libertà e alla cultura di tutta l'Europa e del mondo libero io dico "NO!". Non esiste un ramo moderato dell'Islam, è solo una favola per allocchi che credono alle fesserie e che vivono nell'ignoranza. I fatti di Parigi sono il frutto di un crescendo di azioni volute anche da quelle frange che si autodefiniscono moderate.
Oriana Fallaci lo aveva detto molti anni or sono "diventeremo l'Eurabia" succubi di un nemico che non vuole dialogare, ma solo imporre la propria idea con la forza, la violenza, la paura e la morte.
Persone normali che hanno espresso la propria opinione sono state freddate al grido di Allah è grande nella redazione di un giornale. Questa è guerra, non è terrorismo, gente che gira armata per le strade e giustizia a sangue freddo poliziotti e chiunque capiti a tiro non ha niente a che vedere con il terrorismo, è guerra.
Da oggi e per sempre non tollereremo alcuna imposizione.
Musulmani... appena arrivano nelle nostre città si abbandonano alle prepotenze ed esigono l’alloggio gratuito, il voto e la cittadinanza, tutti i diritti senza alcun dovere. La cosa assurda è che glieli diamo!
Chi si comporta così io lo considero un nemico. Il musulmano medio impone le proprie regole e i propri costumi e quando non li si rispetta va in escandescenza, anche con bambini che sono fuori dai giochi della religione becera che segue.
E' mio nemico chi negli asili fa abolire il Presepe e Babbo Natale. Chi il crocifisso lo toglie dalle aule scolastiche, chi lo getta giù dalle finestre degli ospedali, chi lo definisce «un cadaverino ignudo e messo lì per spaventare i bambini musulmani» e non perché io sia cattolico, ma perché è imposizione, è violenza, prepotenza e chiunque non la vede è solo cieco o falso.
E' mio nemico chi in Inghilterra s’imbottisce le scarpe di esplosivo per far saltare in aria il volo Parigi-Miami.
E' mio nemico chi ad Amsterdam uccide Theo van Gogh colpevole di girare documentari sulla schiavitù delle musulmane.
E' mio nemico anche ogni singolo magistrato clemente, pronto a scarcerare chi commette queste violenze, questi soprusi e questi orrori indicibili.

Questa è libertà?
Questa è tolleranza?
Questa non è tolleranza, è vigliaccheria. SIETE DEI VIGLIACCHI, voi che vi trincerate dietro la tolleranza.
La regola è, o almeno dovrebbe essere: chi viene a casa mia rispetta le mie regole, altrimenti è libero di andarsene, con le buone o le cattive.

Una volta mi trovavo in un centro commerciale americano e rimasi bloccato ad osservare una parete coperta da foto di giovani in uniforme, erano i morti in guerra della città dove mi trovavo. Alle persone che erano con me chiesi se quello non fosse uno spreco, il frutto di una politica distorta che voleva imporre la democrazia nel modo sbalgiato e con un tornaconto. Quelle persone mi risposero che avevo ragione, che forse gli Usa avevano fatto molti errori e che probabilmente non era quello il modo giusto, ma alla fine conclusero con una frase che mi restò impressa e che ora più che mai mi si ripropone alla memoria come significativa: "FREEDOM IS NOT FREE" - LA LIBERTA' NON E' GRATUITA ovvero, la libertà ha un prezzo. Noi siamo troppo abituati ad avere le nostre libertà e siamo anche convinti che gli altri la pensino come noi, sveglia! Non è così, si stanno infiltrando nella nostra società corrotta e allo sbando, convincendoci di essere perseguitati, di essere tutti moderati e che solo qualche pazzo isolato con un fucile in mano non rappresenta la totalità dell'Islam.
Basta con la favola dell'Islam moderato, basta con le bugie. Le moschee sono caserme non chiese. Aprite gli occhi e vedrete il padre che uccide la figlia perché veste con i jeans, il musulmano che ha più mogli e a tutte rompe le ossa di botte, ma questo non si vede in televisione perché loro stanno zitte, perché devono obbedire ciecamente. Aprite gli occhi e scoprirete che il trattato di Schengen è stato un errore e dovrebbe essere abolito, perché favorisce chi ha cattive intenzioni mentre chi non ha niente da nascondere non si seccherà per un controllo in più alla frontiera.
IO NON SONO TOLLERANTE
Il poliziotto a terra chiede pietà ma non gli verrà concessa, morirà un secondo dopo. Quello potreste essere voi o vostro figlio. Quello in piedi è il mio nemico, il nostro nemico.




domenica 14 dicembre 2014

Il mito del posto sicuro? Beh, in Italia qualcuno ce l'ha

Nel nostro EX Bel Paese in pochi hanno la certezza del posto di lavoro, eppure esiste un'istituzione che paga regolarmente, con stipendi di tutto rispetto e spesso fornisce anche alloggio ed extra ai propri "operai", raramente licenzia qualcuno anche se non ha l'articolo da rispettare; è una multinazionale con succursali capillarmente diffuse in tutto il pianeta, ma la sede principale è proprio in Italia a Roma.
Le persone "normali" credono che preti, parroci, clero in generale, non abbiano un vero e proprio mensile, ma si sostengano con le donazioni e qualche sacrificio in più per dare dare qualcosa ai poveri. In realtà dire messa è un vero e proprio lavoro retribuito con regolare stipendio.
Vediamo un pò quali sono queste tariffe:
Parroco non può guadagnare più di 1200 € al mese
Prete fino a 1200 € al mese
Sacerdoti e Vescovi hanno un aumento graduale dello stipendio in base all'anzianità e possono arrivare fino a 3000 € mensili.
Arcivescovi, capi di dicastero e consiglieri pontifici arrivano fino ad un massimo di 5000€ mensili.
Un pò più in alto si collocano i cardinali che, in media, guadagnano 5000 € a cui vanno sommate le offerte dei benefattori.
Il Fondo del Clero, presso l'Inps, si occupa di erogare le pur modeste pensioni, anche se nel caso dell'Ordinario Militare (cosa se ne faccia il Clero di un simile rango non si capisce) si arriva a 4000€ di pensione al mese.
Per i papi la questione è un pò diversa. Benedetto XVI aveva accesso ad una rendita di 2500 € da sommare ai diritti d'autore per i suoi libri, mentre papa Francesco non ha rendite, ma può accedere liberamente ad un fondo dello IOR che raccoglie le donazioni per i progetti benefici.
L'idea di quanto circoli nelle casse vaticane si ha calcolando che solo l'Otto per mille incassato nel 2012 ammonta a 1.148.076.594 € ovvero un miliardo, 148 milioni, 76mila e 594 euro a cui vanno aggiunte le donazioni dei fedeli.
Leggendo queste cifre sorge la domanda di quali possano essere gli impegni che il Vaticano prende con tutti questi denari. Esistono validissimi progetti per combattere la fame nei paesi del terzo mondo che costano meno di un miliardo di euro per essere avviati e mantenuti per dieci anni, potrebbero salvare molte vite.
Se solo ci si concentrasse anno dopo anno ad investire solo i fondi dell'8x1000 alla risoluzione di un problema nel giro di un lustro molte piaghe della nostra epoca sarebbero debellate o, quantomeno, in via di risoluzione. Ripetiamo la cifra: UN MILIARDO E CENTOQUARANTOTTO MILIONI DI EURO IN UN ANNO!!!

domenica 7 dicembre 2014

Il saccente sapiente

Uno dei gravi problemi dell'attuale società è nella parificazione indifferenziata degli ebeti ed ignoranti con quelli che qualcosa la sanno.
Non una volta al giorno ma più di tre, se avete una vita sociale degna di nota, ci si ritrova dinanzi a qualcuno che ci spiattella letture approfondite di sunti wikipediani, o di siti "iper-informati" in merito a qualsiasi argomento, per quanto astruso o complesso sia. Strano che il fior fiore degli esperti studi per anni quando questi soggetti, invece, in pochi minuti padroneggiano materie ostiche.
E così ci si ritrova a dover giustificare il proprio pensiero in merito alla materia che si studia per una vita intera. Inutile cercare di spiegare alle capre che non è come hanno letto su novella 3000 tra una puntata della De Filippi e l'ultima partita di calcio.
Certo tutti sono bravi adattatori del loro proprio personale giudizio a quello che leggiucchiano in giro senza che la fonte del loro "sapere" sia controllata o confermata da qualcuno autorevole in materia.
Tutti professori che non si chiedono quanto studio ci può essere dietro un'affermazione, che sia o meno in controtendenza, gli ignoranti hanno imparato a memoria la lezioncina e corroborano quell'abisso di inettitudine con il loro modo di fare ricerca: con Google. Certo internet è un mezzo potente, ma devi controllare le fonti! Taldeitali è un esperto di questa materia? Ha pubblicato altro in merito? Fatevi qualche domandina, su su.
L'importanza di concedere a chi hai di fronte una superiorità nel campo di studio in cui ha speso metà della sua vita non conta, conta solo dire "la mia opinione vale quanto la tua!". Consentitemi di rispondere: UN CAZZO!
La tua opinione vale quanto la mia SOLO se hai studiato almeno quanto me l'argomento di cui vai dissertando, non se ti sei informato su qualche pagina internet male in arnese di cui non hai controllato neanche le fonti, spari nomi e date per sentito dire e di storia e politica ne capisci come un fruttivendolo afgano può capire di fisica dei quanti.
La saccenza e la supponenza di questi ignorantelli tronfi, con lo smartphone ancora fumante in tasca, è degna del miglior "smargiasso" napoletano che fa "o guapp" nel suo quartiere. Direi che è ora di riportare sulla Terra queste persone da due soldi bucati: la tua opinione vale un numero pari alla quantità di pagine (serie e di fonte certa e inconfutabile) che hai letto in merito, non solo al fatto che l'amico del cugino di tua nonna ti ha detto di cliccare su un link dove di sfuggita si parlava di qualcosa che ricorda l'argomento.
Non spaventatevi di chiamare ignorante chi vi sta di fronte. Avrete studiato una vita inutilmente se consentirete al primo decerebrato di confutare ciò che sapete essere vero solo perché ha letto una pagina internet distrattamente.
La prossima volta che qualcuno dirà "la mia opinione vale quanto la tua" rispondete "dimostralo!".

martedì 25 novembre 2014

Canone TV sulla fattura dell'elettricità

Ecco un'altra goccia che cerca di aggiungersi alla misura, ormai colma, del vaso chiamato "sopportazione della popolazione".
Il canone Rai è una di quelle tasse ambigue che non ha mai avuto una piena approvazione popolare, perché vuole imporre il pagamento per l'uso di un servizio che di pubblico ha poco o niente e che non è calibrato in base all'utilizzo reale.
C'è chi la televisione non la guarda e chi non possiede nemmeno un modo per vedere la Rai, c'è anche chi vuole avere il diritto sacrosanto di guardare solo gli altri "canali".
Forse per questo l'attuale proposta di inserire il costo del canone nella bolletta della luce è davvero la pericolosa goccia che fa traboccare il vaso.
Fortunatamente per ammissione del presidente dell'Autorità per l'energia elettrica, Guido Bortoni, la proposta è "impropria e di difficile applicazione", ma sappiamo che al Governo sanno inventare e trasformare, quindi gli illusionisti della regola potrebbero creare un modo per riuscire a suggere ancora denari dai nostri portafogli rinsecchiti anche quando di Rai a noi non potrebbe importar di meno.
Chi crede di "farla franca" perché non usa la TV è stato gabbato anche in questo perché per non pagare il canone bisogna dichiarare, sotto la propria responsabilità, di non usare nessuno di questi apparecchi con cui POTREBBE vedere la tv e quindi la Rai: televisore, pc, laptop, tablet, smartphone. Quindi si fa pagare la possibilità di vedere la Rai, non il vederla. Possibile che con tutta questa tecnologia non siamo in grado di far pagare solo i reali fruitori di un servizio?

Nel frattempo l'italiano medio continua a vegetare nella semincoscienza dell'idiota classico, muto in un angolo lasciandosi vivere.


venerdì 24 ottobre 2014

Stabilità, ma di cosa?

Si parla molto del piano di stabilità, ma a quanto pare le misure che potrebbe prevedere sono tra le peggiori.
Ne analizziamo rapidamente solo un paio che si paventano al consumatore italiano, giusto per farci un'idea.
Vi ricordate che non avete acquistato la nuova auto perché costava troppo e perché, bene o male, con quella che avevate, essendo considerata auto d'epoca, riuscivate a non pagare il bollo risparmiando qualche spicciolo?
Adesso potrebbe non essere più così.
Renzi potrebbe decidere di reintrodurre il bollo per le auto d'epoca (ovvero quelle che hanno fra i 20 e i 30 anni d'età).
Nella ricerca di elemosine da parte di un popolo che ormai conta i centesimi al bar, i politici non si rendono conto che anche quello dell'auto d'epoca può essere un mercato storico che verrebbe depredato e distrutto da una simile norma. 
Tante vetture chiuse in polverosi garage e conservate come cimeli potrebbero conoscere l'onta della rottamazione e il danno che ne scaturirebbe anche per tutto quel mercato di restauratori e meccanici che orbita intorno a simili mezzi, ammonterebbe, secondo le stime dell'Automobil Club storico italiano, a diversi MILIARDI di euro di perdite, mentre allo Stato arriverebbe qualcosa come la miseria di 7,5 milioni di euro. 
Come al solito i politicanti ignoranti non sanno far di conto.
Il peggior terrore che aleggia attorno alla Stabilità, tuttavia, è l'aumento (ennesimo) dell'IVA che andrebbe commentato semplicemente con un "Ma siete impazziti del tutto?!".
Si paventa addirittura un aumento che, nel corso di alcuni anni, arriverebbe al 25% ovvero 1/4 del valore dell'acquisto. 
Riflettendo su quello che l'aumento al 22% ha provocato, ovvero diminuzione dei consumi, rincari incontrollati, chiusura delle aziende ed equilibrio precario per molte altre. 
Che senso di stabilità può mai dare questo provvedimento?
Quanto ancora l'italiano medio decerebrato potrà sopportare prima di porsi le giuste domande?
Ah già, però Renzi vi ha dato gli 80 euro!!! Mi raccomando votatelo di nuovo per questo, idioti.